L’indicatore CSE3.0 rilasciato ai centri media ad agosto
2018 rappresenta l’effettiva potenzialità di spesa delle famiglie sulla base di
un approccio multifattoriale che meglio rappresenta la complessità del
presente.
Auditel ha quindi deciso di rivedere la propria definizione
di classe socioeconomica delle famiglie, per semplificare e rendere più mirate
le scelte di pianificazione pubblicitarie, dal momento che il panorama socio-economico
nazionale, come quello di tutti i paesi avanzati – è stato investito da un vero
e proprio tsunami, che ha modificato il nostro quotidiano da tantissimi punti
di vista.
1)
E’ cambiato il rapporto con i mezzi di
comunicazione e con le nuove tecnologie;
2)
Si è acuita la sfida della multiculturalità, e
la presenza straniera raggiunge una soglia non più trascurabile;
3)
E’ cambiato il concetto stesso di famiglia, con
forme sempre più mutevoli e ufficiose di coabitazione; Il concetto Auditel di
famiglia, basato sulla coabitazione piuttosto che solo sull’affettività e la
parentela.
A questa vera e propria rivoluzione Auditel ha risposto
realizzando negli ultimi anni una serie di profondi interventi volti a
mantenere il suo sistema di rilevazione degli ascolti in sintonia con il
cambiamento, in primis con il varo del SuperPanel Auditel, che ha triplicato il
campione.
Grazie all’innovazione dell’indicatore CSE3.0 Auditel intende
monitorare anche altri cambiamenti nella struttura della società italiana:
>Le modalità con cui le famiglie hanno affrontato e
affrontano gli effetti della crisi economica;
>Le difficoltà di inserimento lavorativo dei giovani,
anche se laureati;
>Il rapporto più precario e fluido degli individui con il
mondo del lavoro.
"…Sono solo alcuni dei numerosi esempi di fenomeni che tendono a disarticolare l’equazione tra status professionale, livello di istruzione e status economico, rischiando di rendere obsolete le categorizzazioni socio-economiche adottate sinora dagli operatori del settore".
CSE3.0: l’evoluzione dell’indicatore
La revisione dell’indicatore è stata concettualizzata per
riflettere l’utilizzo concreto che se ne fa in pianificazione: a differenza del precedente indicatore CSE,
che è un indicatore nominale spesso impropriamente utilizzato come se fosse ordinale, la CSE3.0
nasce con il preciso scopo di consentire l’ordinamento delle famiglie per potenzialità di spesa La CSE3.0 rende più semplice l’interpretazione e
l’applicazione operativa dei risultati: distribuisce le famiglie secondo una sola dimensione - la potenzialità di
spesa, dando così la sicurezza di intercettare in modo univoco questa importante dimensione. La CSE3.0 è a prova di futuro: costruita in modo tale da
scandire le famiglie in classi a dimensione fissa.
Indipendentemente da come evolve la situazione economica del
paese, isolerà sempre una proporzione fissa di famiglie nella classe alta per potenzialità di
spesa, una proporzione fissa di famiglie nella classe medio-alta per potenzialità di spesa e così via...
Cosa cambia con la CSE3.0
È più reattiva alla dinamicità di un contesto contemporaneo
‘fluido’.
Nella CSE3.0, il peso che le caratteristiche della famiglia
e dei suoi componenti hanno nel definire la potenzialità di spesa famigliare non viene stabilito a
priori e a tavolino, bensì viene ricavato matematicamente sulla base della loro capacità predittiva.
Insomma, con CSE3.0 è nato un nuovo validissimo strumento di lavoro a disposizione degli operatori della pianificazione per ottimizzare gli investimenti pubblicitari nel media televisivo.
Insomma, con CSE3.0 è nato un nuovo validissimo strumento di lavoro a disposizione degli operatori della pianificazione per ottimizzare gli investimenti pubblicitari nel media televisivo.